Vai al contenuto
Rifiuti Sanitari
Rifiuti Sanitari

Gestione e modalità di smaltimento rifiuti sanitari infettivi e non

RIFIUTO:
Rifiuti Sanitari
CODICE CER:
180101 - 180102 - 180104 - 180105
Un ambiente sano inizia dal corretto smaltimento dei rifiuti sanitari
Tabella dei Contenuti
Gestione Dei Rifiuti Sanitari
Gestione Dei Rifiuti Sanitari

I rifiuti sanitari costituiscono un notevole problema ambientale e sanitario in tutto il mondo. Questi rifiuti comprendono una vasta gamma di materiali, tra cui aghi, siringhe, mascherine, guanti, resti di cibo, contenitori di medicinali e molti altri. Si tratta di rifiuti altamente nocivi e pericolosi, che se gestiti in modo improprio possono causare danni irreparabili all’ambiente e alla salute umana. Il problema principale dello smaltimento dei rifiuti sanitari è la presenza di sostanze tossiche, come virus, batteri e sostanze chimiche, che possono contaminare l’aria, l’acqua e il suolo. Tuttavia, il problema non si limita alla contaminazione ambientale.

Spesso, i rifiuti sanitari vengono smaltiti in modo improprio in discariche, fiumi o bruciati all’aria aperta. Ciò aumenta il rischio di diffusione di malattie infettive, in particolare per coloro che lavorano o vivono vicino a queste aree. Inoltre, una corretta gestione dei rifiuti sanitari richiede una grande quantità di risorse e una tecnologia costosa, che molti paesi in via di sviluppo non possono permettersi. Di conseguenza, i rifiuti sanitari rappresentano un problema particolarmente critico in questi paesi, dove la mancanza di infrastrutture e di personale addestrato rappresenta una sfida alla sicurezza sanitaria.

Categoria Dettagli
Classificazione CER 180105
Tipo di Rifiuto Medicinali scaduti
Metodi di Smaltimento – Deposito negli appositi contenitori in farmacie e isole ecologiche
– Distruzione tramite termodegradazione o confinazione in contenitori ermetici
Normative Applicabili – D.Lgs 152/2006
– DPR 254/2003
– Legge n. 40 del 5 giugno 2020
Impatti Ambientali – Emissioni tossiche se smaltiti impropriamente
– Rischio di contaminazione ambientale e selezione di ceppi batterici e virali pericolosi
Raccomandazioni Smaltire i farmaci scaduti negli appositi contenitori presenti in farmacie e isole ecologiche per garantire un adeguato trattamento e ridurre l’impatto ambientale.

Tipologie di rifiuti sanitari

Rifiuti Sanitari Pericolosi
Rifiuti Sanitari Pericolosi

Quali sono le tre tipologie di rifiuti? Esistono diverse tipologie di rifiuti sanitari, che possono essere classificati in base alla pericolosità, alla contaminazione e alla composizione ed ad un mix di queste componentistiche.

  • PERICOLOSI
  • NON PERICOLOSI

In primo luogo, i rifiuti possono essere pericolosi o non pericolosi: i primi sono quelli che contengono sostanze tossiche o infiammabili, mentre i secondi sono quelli che non presentano alcun rischio significativo per l’ambiente.

  • INFETTIVI
  • NON INFETTIVI

In secondo luogo, i rifiuti possono essere infettivi o non infettivi: i primi sono quelli che possono contenere microrganismi patogeni, mentre i secondi non presentano alcun rischio di infezione.

  • ANATOMOPATOLOGICI
  • CITOTOSSICI

Infine, i rifiuti possono essere anatomopatologici o citotossici: i primi sono quelli derivanti da parti del corpo umano o animale, mentre i secondi sono quelli che contengono sostanze chimiche o farmaci citotossici.

Rifiuti sanitari non pericolosi

Rifiuti Sanitari Non Pericolosi
Rifiuti Sanitari Non Pericolosi

I rifiuti sanitari non pericolosi comprendono materiali metallici non ingombranti, materiali metallici ingombranti, vetro per farmaci e soluzioni senza deflussori e aghi, nonché gessi ortopedici. Questi rifiuti sono classificati con il codice CER 180104 e, per gli oggetti taglienti, con il codice CER 180101.

Se non presentano condizioni di pericolosità da un punto di vista infettivo, devono essere recuperati. Altre tipologie di rifiuti sanitari non pericolosi includono parti anatomiche ed organi, inclusi sacche per il plasma e sostanze per la conservazione del sangue (codice CER 180102), farmaci scaduti (codice CER 180105) e rifiuti provenienti dai laboratori dei servizi sanitari che non presentano caratteristiche di pericolosità.

Rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani

I seguenti rifiuti sanitari non considerati pericolosi sono soggetti alle stesse norme e modalità di gestione dei rifiuti urbani:

  • i rifiuti prodotti dalle cucine delle strutture sanitarie;
  • i rifiuti prodotti dai reparti di degenza delle strutture sanitarie, ad eccezione di quelli provenienti da pazienti affetti da malattie infettive che possono trasmettersi attraverso i residui;
  • materiali come vetro, carta, cartone, plastica, metalli, imballaggi e rifiuti ingombranti, che possono essere conferiti nei circuiti di raccolta differenziata come rifiuti urbani, in base all’articolo 198, comma 2, lettera g) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;
  • spazzatura;
  • indumenti e lenzuola monouso e quelli di cui il detentore vuole disfarsi;
  • i rifiuti prodotti dalle attività di giardinaggio effettuate all’interno delle strutture sanitarie;
  • gessi ortopedici, bende, assorbenti igienici (anche quelli contaminati da sangue, ad eccezione di quelli dei pazienti infettivi), pannolini pediatrici e pannoloni, contenitori e sacche utilizzate per le urine (se non considerati rifiuti pericolosi).

Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo

I Rifiuti Ospedalieri
I Rifiuti Ospedalieri

Tutti i rifiuti sono individuati dalle voci 180103* e 180202* del Catalogo Europeo dei Rifiuti sono catalogabili come rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo:

  • I rifiuti che derivano da ambienti di isolamento infettivo nei quali esiste il rischio di trasmissione biologica aerea, nonché da ambienti in cui soggiornano pazienti in isolamento infettivo affetti da patologie causate da agenti biologici di gruppo 4.
  • I rifiuti che presentano almeno una delle seguenti caratteristiche:
    • a) provengono da ambienti di isolamento infettivo e sono venuti a contatto con qualsiasi liquido biologico secreto o escreto dei pazienti isolati;
    • b) sono contaminati da sangue o altri liquidi biologici che contengono sangue in quantità tale da renderlo visibile, feci o urine se è ravvisata clinicamente dal medico che ha in cura il paziente una patologia trasmissibile attraverso tali escreti, o liquidi biologici specifici come il liquido seminale, le secrezioni vaginali, il liquido cerebrospinale, il liquido sinoviale, il liquido pleurico, il liquido peritoneale, il liquido pericardico o il liquido amniotico.
  • I rifiuti provenienti dall’attività veterinaria che sono contaminati da agenti patogeni per l’uomo o per gli animali o che sono venuti a contatto con qualsiasi liquido biologico secreto o escreto per il quale sia ravvisato un rischio di patologia trasmissibile attraverso tali liquidi.
Vedi Anche:  Smaltimento Pneumatici Usati: Costi, Procedure e Normative

Medicinali scaduti

I Rifiuti Sanitari
I Rifiuti Sanitari

Passata la data di scadenza riportata sulla confezione di imballaggio, i farmaci non sono più sicuri da utilizzare e devono essere smaltiti correttamente. La porzione più pericolosa dei farmaci è costituita dai loro principi attivi. Se vengono smaltiti con la spazzatura comune, possono causare emissioni tossiche e inquinare il liquido che si accumula sul fondo delle discariche. Inoltre, gli antibiotici presenti nei rifiuti possono favorire la selezione di ceppi di microbi e virus altamente pericolosi. Per questo motivo, i farmaci scaduti non dovrebbero essere smaltiti nei normali contenitori della spazzatura, ma depositati negli appositi contenitori presenti in farmacie e nelle isole ecologiche. La distruzione dei farmaci scaduti avviene attraverso la termodegradazione o la loro confinazione in contenitori ermetici.

Per sapere dove buttare farmaci scaduti, è importante ricordare che non devono essere gettati nei rifiuti domestici comuni né scaricati nel sistema fognario. La pratica corretta consiste nel portarli in farmacia, dove sono presenti appositi contenitori destinati alla raccolta di questi rifiuti. Questo permette di assicurare che i farmaci scaduti siano smaltiti in modo sicuro e responsabile, senza arrecare danno all’ambiente o alla salute pubblica.

Corretto smaltimento dei rifiuti sanitari

Per garantire la sicurezza e la salute delle persone e dell’ambiente, è fondamentale seguire le corrette procedure per la gestione dei rifiuti sanitari, operazioni che dovranno essere eseguite solo da personale medico autorizzato e compentente: queste non sono indicazioni per i privati cittadini (parlando di rifiuti ospedalieri parliamo di personale ospedaliero come infermieri o OSS). Ecco quindi alcuni consigli per lo smaltimento dei rifiuti sanitari.

Smaltimento rifiuti sanitari non pericolosi

La gestione dei rifiuti sanitari non pericolosi è disciplinata da precise normative per garantire la tutela della salute pubblica e dell’ambiente. I rifiuti non pericolosi comprendono i rifiuti assimilabili agli urbani, i materiali riciclabili non infetti, i rifiuti della pulizia dei locali e dei giardini, i pannoloni, gli assorbenti, gli indumenti e teli monouso, i gessi ortopedici.

La procedura prevede l’utilizzo di sacchetti dedicati e contenitori adeguati, il ritiro dei quali è effettuato dal personale dell’impresa di pulizia.

Smaltimento rifiuti sanitari pericolosi infettivi

I rifiuti sanitari a rischio infettivo sono quelli contaminati da liquidi biologici, provenienti da ambienti e pazienti in isolamento infettivo. Tali rifiuti devono essere smaltiti in appositi contenitori rigidi (halipack) al cui interno sia stato inserito un sacco ben agganciato al bordo del contenitore stesso.

Rifiuti Taglienti
Rifiuti Taglienti

Vengono inclusi:

  • garze,
  • guanti,
  • cannule,
  • drenaggi,
  • cateteri,
  • fleboclisi,
  • mascherine,
  • rifiuti contaminati da feci e urine infette (pannoloni e i rifiuti taglienti come aghi, lame e siringhe).

Procedere in questo modo:

  1. Indossare guanti, divisa o tuta, occhiali o maschera protettiva, scarpe antinfortunistiche
  2. Eliminare i rifiuti negli appositi contenitori: cartone per rifiuti non taglienti e non liquidi, plastica rigida per taglienti o oggetti appuntiti (halibox), taniche per rifiuti liquidi
  3. Verificare che il contenitore sia stato riempito per non più di 3/4
  4. Controllare a vista se dentro all’halipack c’è la presenza di halibox, ossia contenitori con i taglienti
  5. Richiudere il sacco senza schiacciarne il contenuto con le mani e poi chiudere anche il contenitore
  6. Eliminare i guanti nel contenitore e lavarsi le mani
  7. Scrivere nell’etichetta fissa il tipo di rifiuto, il reparto e l’ente di provenienza, la data di smaltimento e l’eventuale presenza di halibox
  8. Trasportare il contenitore, con un carrello dedicato, presso un locale apposito del reparto, dove resteranno per non più di 24 ore.

Smaltimento rifiuti sanitari pericolosi non infettivi

Smaltimento Dei Rifiuti Sanitari
Smaltimento Dei Rifiuti Sanitari

Per lo smaltimento dei rifiuti sanitari pericolosi non infettivi, è necessario seguire le seguenti procedure:

  • Separare i rifiuti a rischio chimico dai rifiuti a rischio infettivo
  • Trasferire le miscele di solventi in fustini di plastica omologati di dimensioni variabili
  • Smaltire i reagenti scaduti nelle loro confezioni originali, imballati in cartoni e suddivisi in gruppi omogenei
  • Eliminare gli altri tipi di rifiuti in contenitori di plastica non riutilizzabili a chiusura ermetica con un’imboccatura larga
  • Etichettare i contenitori con il tipo di rifiuto, il reparto e l’ente di provenienza, la data di smaltimento
  • Trasportare i contenitori in un locale apposito del reparto, dove resteranno per non più di 24 ore prima del ritiro da parte dell’impresa di smaltimento
Vedi Anche:  Smaltimento guaina bituminosa: gestire le guaine bituminose catramate

La procedura per lo smaltimento dei rifiuti sanitari pericolosi non infettivi prevede i seguenti passaggi:

  1. Indossare i guanti, la divisa o la tuta, gli occhiali o la maschera protettiva, le scarpe antinfortunistiche per proteggersi durante la manipolazione dei rifiuti.
  2. Richiudere le taniche e i contenitori di plastica ermeticamente per evitare la fuoriuscita di sostanze nocive.
  3. Non è necessario disinfettare la parte esterna dei contenitori, ma prestare attenzione a non contaminarsi durante la manipolazione.
  4. Non miscelare liquidi diversi tra loro per evitare reazioni chimiche indesiderate.
  5. Depositare i contenitori in un apposito locale tramite il carrello dedicato e in attesa che la ditta autorizzata passi a ritirarli per lo smaltimento.

Smaltimento medicinali scaduti e simili (modalità di smaltimento particolari)

Parliamo nello specifico di:

  • Farmaci scaduti o inutilizzabili: i farmaci non utilizzati o scaduti devono essere restituiti alla farmacia o al punto di raccolta autorizzato. Non devono essere gettati nella spazzatura o scaricati nell’acqua di scarico.
  • Sostanze psicotrope o stupefacenti: la gestione di questi rifiuti deve essere effettuata da un’azienda autorizzata per il ritiro e lo smaltimento di questi tipi di sostanze, seguendo le normative previste dalla legge.
  • Organi e parti anatomiche non riconoscibili: il loro smaltimento deve essere effettuato da un’azienda specializzata e autorizzata nel campo del trattamento dei rifiuti sanitari.
  • Farmaci chemioterapici antiblastici: questi rifiuti devono essere smaltiti in contenitori specifici e sigillati, per prevenire il rischio di contaminazione ambientale. L’eliminazione deve essere effettuata da un’azienda autorizzata che segue le normative e le procedure di sicurezza appropriate.

Come procedere:

  1. Usare guanti e dispositivi di protezione personali
  2. Indicare sulla scatola dei farmaci di scarto la dicitura “Farmaco Scaduto” allegando la dichiarazione di assenza di farmaci stupefacenti (devo essere smaltiti in maniera diversa). Consegnare sia nel primo che nel secondo caso i farmaci al servizio di farmacia dell’ospedale.

Adottare la procedura di smaltimento dei rifiuti pericolosi infettivi per gli organi e le parti anatomiche non riconoscibili.

Farmaci chemioterapici antiblastici:

  1. Indossare appositi DPI
  2. Eliminare in contenitori specifici citanti la dicitura ”rifiuti sanitari pericolosi medicinali citotossici e citostatici”
  3. Riempire per tre quarti (3/4)
  4. Effettuare una chiusura ermetica
  5. Etichettare
  6. Depositare nel carrello di trasporto.

Linee guida per la gestione dei rifiuti sanitari

Smaltimento Rifiuti Ospedalieri
Smaltimento Rifiuti Ospedalieri

La corretta gestione dei rifiuti sanitari è fondamentale per prevenire la diffusione di malattie e preservare la salute dell’ambiente. A tal proposito, le linee guida per la corretta gestione prevedono diverse attività, tra cui la formazione e l’addestramento del personale che si occupa del loro smaltimento. È importante che chiunque lavori nell’ambito sanitario sia consapevole delle procedure da seguire per evitare il rischio di contaminazione e infezione.

Inoltre, è fondamentale l’utilizzo di attrezzature di protezione individuale, come guanti, mascherine e camici, per garantire la sicurezza del personale e dei pazienti.

Una parte cruciale nel corretto smaltimento dei rifiuti sanitari è l’identificazione e la classificazione dei diversi tipi di rifiuti. Ci sono infatti diverse categorie di rifiuti, come ad esempio quelli infettivi, i contenitori di sostanze pericolose, le parti anatomiche e i farmaci scaduti. Ognuna di queste categorie richiede una gestione specifica in base alle normative vigenti.

Infine, è importante prevedere una amministrazione dei rifiuti sanitari anche in caso di emergenza, come una pandemia o un disastro naturale. In queste situazioni, infatti, aumenta la quantità di rifiuti speciali da smaltire, e diventa necessario adottare misure specifiche per prevenire il rischio di contaminazione e la diffusione di malattie.

Normativa vigente in tema di smaltimento dei rifiuti sanitari

Le normative sui rifiuti sanitari abbracciano diverse leggi e decreti, e parliamo di un campo in costante evoluzione. Basti solo pensare alla condizione pandemica del 202 che ha posto maggiore enfasi sulla cautela da attuare in caso di infezioni e come questa condizione di emergenza possa aver anche aver avuto effetto sulla tutela in questo campo. Il Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 (D.Lgs 152/2006), noto anche come “Testo Unico Ambientale“, è il principale strumento normativo italiano in materia ambientale. Il decreto stabilisce le regole per la gestione dei rifiuti e dei rifiuti speciali, compresi i rifiuti sanitari, nonché sanzioni per le violazioni delle norme in materia di gestione dei rifiuti, compresi i rifiuti sanitari.

Il decreto ha lo scopo di tutelare l’ambiente e la salute pubblica, promuovendo la riduzione della produzione dei rifiuti, il loro riciclo e il loro smaltimento sicuro ed ecologicamente sostenibile. Nello specifico, per quanto riguarda i rifiuti sanitari, il decreto definisce la loro classificazione e definisce le modalità di raccolta, trasporto, stoccaggio e smaltimento. Il decreto prevede anche l’obbligo di redigere un piano di gestione dei rifiuti sanitari per le strutture sanitarie che producono tali rifiuti.

Rifiuti Ospedalieri
Rifiuti Ospedalieri

La gestione dei rifiuti sanitari è inoltre regolata dal DPR 254/2003 e si riferisce ai rifiuti provenienti dalle strutture sanitarie e veterinarie per attività di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione e ricerca. I rifiuti sanitari si distinguono in non pericolosi, pericolosi non a rischio infettivo e pericolosi a rischio infettivo. Il Regolamento individua percorsi gestionali diversi in base alle caratteristiche dei rifiuti. In particolare, quelli assimilati ai rifiuti urbani sono i rifiuti derivanti dalla preparazione dei pasti provenienti dalle cucine delle strutture sanitarie, i rifiuti originati dall’attività di ristorazione e i residui dei pasti provenienti dai reparti di degenza delle strutture sanitarie. Inoltre, gli indumenti e lenzuola monouso, i contenitori e le sacche utilizzate per le urine, i rifiuti provenienti da attività di giardinaggio, i gessi ortopedici e le bende, gli assorbenti igienici, i pannolini pediatrici e i pannoloni sono assimilati ai rifiuti urbani.

Vedi Anche:  Perché riciclo e smaltimento plastica sono importanti per il pianeta

Sono assimilati agli urbani anche i rifiuti sanitari a solo rischio infettivo assoggettati a procedimento di sterilizzazione. I rifiuti sanitari pericolosi a solo rischio infettivo devono essere smaltiti mediante incenerimento in impianti autorizzati al trattamento dei rifiuti urbani o di rifiuti speciali, evitando la miscelazione con altre categorie di rifiuti. I rifiuti pericolosi a rischio infettivo che presentano altre caratteristiche di pericolo possono essere smaltiti solo in impianti di incenerimento per rifiuti pericolosi, evitando la manipolazione diretta dei rifiuti nelle operazioni di caricamento dei rifiuti al forno.

Infine, i rifiuti che presentano un rischio infettivo possono essere sottoposti a un processo di sterilizzazione per poterli avviare al trattamento per la produzione di combustibile derivato da rifiuti (Cdr) o a impianti di incenerimento di rifiuti urbani o speciali. Questi rifiuti possono essere smaltiti a impianti di incenerimento di rifiuti speciali alle stesse condizioni economiche adottate per i rifiuti urbani, se nella regione di produzione del rifiuto non sono presenti impianti di produzione di Cdr in numero adeguato.

La Legge n. 40 del 5 giugno 2020 ha stabilito che durante l’emergenza sanitaria COVID, i rifiuti sottoposti al processo di sterilizzazione in sito sarebbero stati considerati come rifiuti urbani indifferenziati. Successivamente la conversione in Legge del DL (n. 120/2020) ha rimosso il limite del provvedimento alla durata dell’emergenza sanitaria, rendendolo permanente. Ciò significa che le aziende sanitarie possono ora conferire i rifiuti sterilizzati come frazione indifferenziata dei rifiuti urbani senza alcuna distinzione.

Conclusioni sui rifiuti sanitari

La corretta gestione dei rifiuti sanitari rappresenta una delle principali sfide odierne per la salvaguardia della salute pubblica e protezione dell’ambiente. L’effettuazione corretta dello smaltimento dei rifiuti sanitari permette di prevenire la diffusione di malattie e contaminazioni, ridurre il rischio di infezioni ospedaliere e limitare il rilascio di sostanze tossiche nell’ambiente. Tuttavia, in molti Paesi, il corretto smaltimento dei rifiuti sanitari rappresenta ancora un problema, essendo le infrastrutture inadeguate e l’informazione sulla gestione dei rifiuti spesso non accessibile.

Smaltimento Rifiuti Sanitari
Smaltimento Rifiuti Sanitari

Nonostante questo, alcune iniziative hanno migliorato la situazione. Ad esempio, si sta assistendo alla nascita di nuove tecnologie per lo smaltimento dei rifiuti sanitari, tra le quali:

  • gli autolavaggi per le siringhe,
  • i forni di incenerimento elettrici,
  • i sistemi di decontaminazione a vapore,
  • la sterilizzazione dei rifiuti sanitari mediante raggi gamma.

Anche gli ospedali e le cliniche si stanno attrezzando per la raccolta differenziata dei rifiuti e si stanno diffondendo progetti a scopo educativo e informativo sul corretto smaltimento dei rifiuti sanitari tra la popolazione generale.

Però, la situazione per i rifiuti sanitari resta ancora problematica. Gli sforzi compiuti finora, seppur importanti, non sono ancora sufficienti per garantire una corretta gestione e smaltimento dei rifiuti sanitari. Per far fronte alle emergenze sanitarie e ambientali, si rende necessario un investimento e l’implementazione di ulteriori tecnologie per il controllo della gestione dei rifiuti sanitari. Un ruolo fondamentale dovrebbe essere svolto anche dal mondo della ricerca. Infatti, il futuro potrebbe riservare soluzioni innovative e sostenibili per la loro amministrazione.

Ad esempio, l’uso di tecniche biologiche innovative, come l’utilizzo di batteri depuratori, potrebbe consentire un processo di autodepurazione del rifiuto, riducendo così l’impatto ambientale. Inoltre, la ricerca sta lavorando per sviluppare tecnologie che facciano uso di materiali biodegradabili o compostabili, favorendo così la circolarità dei materiali e la riduzione dell’accumulo.

È necessario gestire la corretta gestione dei rifiuti sanitari per la propria struttura medica o ospedaliera?

Tenendo presente che ci sono delle normative e procedure da rispettare per evitare problemi sanitari ed ecologici, il supporto di un consulente ambientale specializzato in gestione dei rifiuti sanitari può aiutare a garantire che i rifiuti siano gestiti in modo corretto e in conformità alle leggi vigenti. La consulenza professionale in questo ambito è essenziale per assicurare che la struttura sanitaria abbia una amministrazione dei rifiuti sicura, efficiente ed ecologicamente sostenibile. Non esitate a contattare un consulente ambientale esperto in questo campo, saremo in grado di sviluppare le migliori strategie per implementare la soluzione più efficiente ed aderente alla vostra realtà.

Contattaci Adesso

Email
Chiamaci Ora